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Caraibi e piccole Antille in 7 giorni: non solo spiagge

Caraibi significa sole, mare, colori da cartolina

Caraibi significa sole, mare, colori da cartolina, palme. Se poi parliamo in particolare di piccole Antille allora parliamo anche di cucina creola, spezie, costumi coloratissimi e rum agricolo.

Voglio portarvi con me in questo viaggio che parte dalla Martinica e in 7 giorni vi porterà alla scoperta delle altre isole vicine: Guadalupa, St. Marteen, Tortola (British Virgin Islands), Repubblica Dominicana, St. Kitts e Nevis, Antigua e Barbuda. Il tutto a bordo di Msc Orchestra.

Le piccole Antille sono isole caraibiche che si estendono a semicerchio, partendo da Puerto Rico e arrivando fino al Venezuela e da qui fino alla costa colombiana. Una miriade di piccole terre emerse capaci di regalare emozioni uniche, pur essendo completamente diverse l’una dall’altra.

Il mio articolo vuole presentarvi queste meraviglie non solo sotto l’aspetto “mare&sole”, ma anche rivelandovi il lato storico, culturale e gastronomico di questi paesi dell’America centrale.

Pronti? Partenza, via!

 

 

 

Tappa 1 – Pointe-à-Pitre, Guadeloupe

La Guadalupa è un Dipartimento d’Oltremare Francese, un pezzetto di Francia oltre oceano a tutti gli effetti. Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493, fu proprio lui a darle il nome attuale dedicandola al monastero spagnolo di Nuestra Señora de Guadelupe. La lingua ufficiale è il Francese e anche la segnaletica stradale è identica a quella dei nostri cugini d’oltralpe. Il Dipartimento d’Oltremare comprende anche le vicine isole di Marie-Galante, la Désirade e le Îles des Saintes. L’isola ha una caratteristica forma a farfalla, che identifica le due parti di cui si compone Guadalupa: Basse-Terre verso ovest e Grande-Terre verso est. A Basse-Terre troverete un paesaggio selvaggio e montuoso, caratterizzato da piantagioni di canna da zucchero e palme, luogo ideale per la sopravvivenza della foresta pluviale tropicale. A Grande-Terre invece regnano le spiagge caraibiche e i resort turistici, che si susseguono uno dietro l’altro. In realtà Basse-Terre e Grande-Terre sono separate da un canale naturale, la Rivière Salée, lungo 5 km e attraversato da 3 ponti stradali.

A Basse-Terre si trovano molte delle più famose distillerie di rhum agricole della Guadalupa. I migliori rum agricoli del mondo provengono da qui e dalla Martinica. Ma qual’è la differenza tra il rum tradizionale e il rum agricolo? Il rum che siamo abituati a vedere in vendita sui nostri scaffali proviene dalla distillazione della melassa, sottoprodotto della lavorazione dello zucchero. Il rum agricolo, invece, è prodotto direttamente distillando il succo di canna da zucchero. Ecco quindi che i rum agricoli acquisiscono sfumature di sapore e profumo diversissime dai rum tradizionali, evidenziando notevoli differenze anche da isola a isola. Il metodo di distillazione “agricolo” ha avuto inizio in seguito al tracollo dell’industria zuccheriera nelle Antille, quando si iniziò a produrre zucchero dalla barbabietola: fu così che i caraibici tentarono di risollevare la loro economia producendo rum direttamente dal succo di canna.

A Capesterre Belle Eau, la Distilleria Longueteau produce rum agricoli dal 1895: è l’unica distilleria di Guadalupa 100% autonoma nella produzione da canna da zucchero. I suoi rum sono infatti prodotti utilizzando solamente la piantagione di famiglia, distillati premiati anche al Concours Agricole di Parigi e al Concours Mondial di Bruxelles.

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La visita all’azienda è gratuita e non serve prenotazione: in fondo alla proprietà c’è il capannone dove avviene la spremitura della canna e la distillazione del rum, mentre all’inizio troverete lo shop, annesso alla sala contenente le barriques d’invecchiamento. Bellissima anche la casa padronale, raggiungibile seguendo il cartello che indica “punto panoramico”. Degustazione gratuita di rum bianchi, rum vieux e rum punch. Sapori molto differenti e usi diversi, il bianco per cocktail e il vieux (quello più pregiato, dai 6 anni d’invecchiamento in su) da assaporarsi in purezza. Eccezionale.

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Spiagge: sull’isola di Grande-Terre, a circa 20 minuti dalla capitale Pointe-à-Pitre, troverete la spiaggia di St. Anne, la spiaggia comunale dell’omonimo paesino. Potrete stendere il vostro asciugamano all’ombra delle palme oppure, poco più avanti, c’è anche un pezzetto di spiaggia attrezzata. Sul lungomare, tantissimi ristorantini propongono piatti tipici della cucina creola, aragoste comprese! Vi consiglio il ristorante l’Océ-Ann dove con 20 euro potrete gustare un’eccezionale mezza aragosta alla griglia con verdure e patatine, accompagnata ovviamente da una birra Carib! Altra spiaggia di Guadalupa che vale una visita è la spiaggia di Le Caravelle, dove sorge l’omonimo Club Med.

Per questo percorso noleggiate un taxi al porto, contrattate con i tassisti ma badate: Guadalupa è cara come Parigi! Per effettuare questo itinerario vi ci vorranno 50 euro a testa (auto privata per 4 persone, più siete meglio è)!

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{La spiaggia di St. Anne}

Tappa 2 – Philipsburg, St. Marteen

Sint Marteen è un’isola facente parte del Regno dei Paesi Bassi per quanto riguarda la parte sud, mentre la parte settentrionale è un Dipartimento d’Oltremare FrancesePhilipsburg è la capitale della parte olandese dell’isola e allo scalo portuale troverete una miriade di negozi: questa è l’isola giusta per acquistare diamanti ad un ottimo prezzo e per festeggiare la sera in locali e casinò.

Marigot invece è la capitale francese, dominata da una fortezza a picco sul mare e dalla tipica atmosfera europea: boulangerie ovunque, balconi in ferro battuto e lampioni in stile belle époque. Concedetevi un freschissimo succo di frutta dai tanti chioschi che troverete per strada: cocco, carambola, mango o passion fruit?

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{Marigot, atmosfere e paesaggi}

Spiagge: St. Marteen è Maho Beach. Non si può non fare una sosta anche solo di una mezz’ora in questa spiaggia adiacente l’aeroporto Juliana. Armatevi di videocamera e attendete gli aerei che ogni 10 minuti arrivano dal mare per atterrare sulla pista alle vostre spalle: uno spettacolo unico!

A 5 minuti da Maho Beach trovate Mullet Bay, un’insenatura con sabbia bianchissima e mare caraibico, non sempre calmo ma molto bello. Ombrellone e due lettini per 12$, pollo alla brace con riso speziato e una Carib per 10$. La spiaggia ideale per rilassarsi e fare bagni di sole e di mare!

Per questo itinerario potete noleggiare i mini van che trovate subito dopo l’area commerciale del terminal crociere, sulla destra. A St Marteen i prezzi dei taxi sono fissi per legge, quindi non si contratta: per Marigot + Maho Beach + Mullet Bay abbiamo speso circa 21$ a testa (11 persone). Si paga sempre alla fine e l’autista vi attenderà in tutte le soste.

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{Maho Beach, l’atterraggio degli aerei}

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{Mullet bay, la spiaggia}

Tappa 3 – Road Town, Tortola (British Virgin Islands)

Dopo aver respirato aria francese e olandese, a Tortola ci immergiamo in un’atmosfera British al 100%. Territorio d’oltremare del Regno Unito, le Isole Vergini Britanniche sono un’arcipelago costituito da 50 isolotti molto ambito dai velisti. La maggior parte dei turisti però non si ferma a Tortola – che è l’isola più grande e quella in cui ha sede la capitale Road Town – ma raggiunge via mare le isole vicine, come ad esempio Virgin Gorda, la nostra destinazione.

Virgin Gorda è famosa per The Baths (“le piscine”) spiaggia caratterizzata da giganteschi massi lavici, parco nazionale a cui si accede pagando un ingresso di 3$. I massi formano un suggestivo passaggio che, con una camminata di 20 minuti tra pozze d’acqua marina, scale e passaggi stretti conduce fino a The Devil’s, la spiaggia al di là delle rocce. Tutta l’isola è caratterizzata da una vegetazione quasi mediterranea, che ricorda un po’ le nostre isole del sud. Solo qui troverete anche molti cactus e arbusti bassi.

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{The Baths, Virgin Gorda}

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{Il passaggio tra le rocce}

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{The Devil’s, Virgin Gorda}

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{Tramonto a Tortola}

Se la vostra nave fa una sosta breve, è consigliabile raggiungere Virgin Gorda con l’escursione organizzata dalla compagnia di crociera. Calcolate che vi ci vorranno circa 45 minuti di barca veloce per raggiungere l’isola.

Tappa 4 – La Romana, Repubblica Dominicana

La Romana è la terza città della Repubblica Dominicana, a pochi chilometri dalla località turistica di Bayahibe. Qui troverete lunghissime spiagge orlate di palme altissime, che vi faranno ricordare questa meta come la più caraibica dell’itinerario.

La nostra destinazione oggi è l’Isola di Saona, che si trova a circa 30 minuti di barca veloce da Bayahibe. L’isola è una zona protetta e santuario naturale parte del Parco Nazionale dell’Est, istituito nel 1975. Saona è famosa per le sue piscine naturali, dove vivono tantissime stelle marine. Lungo la strada per Bayahibe passerete sul viadotto che sovrasta il Rio Chavon, set di molti film famosi come Rambo III, Anaconda e Apocalypse now.

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{Il Rio Chavon}

Al porto di sbarco prendete un taxi collettivo che per 15$ a/r vi porterà sulla spiaggia di Bayahibe, dove ci saranno ad attendervi le barche. In mezz’ora circa e con una spesa di 30/35$ (contrattando) arriverete a Playa Bonita. Il capitano rimarrà lì ad attendervi e alle ore 12.30 un ricchissimo buffet verrà allestito sotto comode tettoie: 15$ a testa per bevande illimitate (coca rum compreso!), spaghetti all’aragosta, pollo alla griglia e antipasti vari. E il mare..sarà uno dei più belli visti!

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{Le piscine naturali, Isola di Saona}

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{Playa Bonita, Isola di Saona}

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{L’alba sulla Repubblica Dominicana}

Tappa 5 – Basseterre, St. Kitts e Nevis

Ed eccoci giunti alla tappa più storica e culturale dell’itinerario: St. Kitts e Nevis sono due isole gemelle facenti parte del Commonwealth. Isole vulcaniche con spiagge nere e punti panoramici meravigliosi. La nostra tappa di oggi è Basseterre, capitale di St. Kitts, vivace cittadina che dopo il declino dell’industria dello zucchero ha puntato tutto sul turismo: ogni giorno 9.000 persone sbarcano dalle navi da crociera per visitare questo gioiello delle Isole Leeward.

Basseterre pullula di storia. Fondata dai francesi nel 1627, rivendicata poi dagli inglesi, oggi ci rivela simboli del suo passato: chiese anglicane che ricordato i paesaggi britannici e le cabine telefoniche rosse (sì, proprio come a Londra!) caratterizzano il centro città. Independence Square simboleggia l’antico mercato degli schiavi, che qui arrivavano e venivano venduti per lavorare nelle piantagioni di cotone e canna da zucchero.

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{L’ingresso in porto a Basseterre e la chiesa anglicana della città, St. Kitts}

Molto interessante è la visita a Romney Manor, piantagione di canna da zucchero del XVII secolo, che un tempo apparteneva ad un avo di Thomas Jefferson. Dal 1964 è sede di Caribelle Batik, centro di realizzazione e vendita dei tessuti batik. Tutt’intorno un fertilissimo giardino botanico tropicale. Ingresso 3$.

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{Romney Manor e Caribelle Batik, Basseterre}

Prima di dirigervi in spiaggia, nella parte sud dell’isola, fate una sosta a Timothy Hill, per ammirare “The Strip“, strada che attraversa una lingua di terra alla cui destra vi è il Mar dei Caraibi e a sinistra l’Oceano Atlantico. La spiaggia più vicina è South Friar’s Bay, con sabbia scura e mare non dai classici colori caraibici, ma con una splendida vista su Nevis. Altre spiagge in zona sono: South Frigate Bay e Cockleshell Beach.

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{The Strip a Timothy Hill}

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{South Friar’s Bay}

La zona commerciale si trova al terminal crociere di Port Zante: anche qui gioiellerie con ottimi affari, Rolex, orologi, diamanti e negozi di souvenir.

Abbiamo prenotato una guida locale dall’Italia che con 35$ a testa ci ha fatto visitare prima Basseterre, poi Romney Manor e infine sosta in spiaggia a South Friar’s Bay.

Tappa 6 – St. John’s, Antigua e Barbuda

Ci sono i Caraibi…e poi c’è Antigua. Qui lascerete il vostro cuore, assicurato. L’acqua ha un colore indescrivibile e indimenticabile. Resort e ville in affitto per 10.000$ alla settimana. La musica è costantemente nell’aria e si assapora alla perfezione l’atmosfera caraibica. Ultima cosa: Antigua ha 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno.

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L’isola fu scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo, che la dedicò a Santa Maria La Antigua di Siviglia. Insieme a Barbuda, che dista 60 km dalla sorella maggiore, formano lo stato di Antigua e Barbuda.

Qui la vita è essenzialmente in spiaggia, ma se siete alla ricerca di cenni storici allora vi consiglio una visita a Shirley Heights, un forte settecentesco da cui si gode una bellissima vista. Nelson’s Dockyard invece è un cantiere navale di epoca georgiana, oggi restaurato, che risale al 1745. Un tempo era la base della Marina Britannica, dove l’ammiraglio Nelson era di casa.

Ma parliamo di spiagge: le più famose sono Jolly Beach, Valley Church Bay,  Deep Bay, Turner’s Beach e Half Moon Bay. Una giornata in catamarano è il modo migliore per scoprire le meraviglie dell’isola.

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{Deep Bay}

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{Turner’s Beach}

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Tappa 7 – Fort-de-France, Martinique

Da qui è iniziato il nostro viaggio e qui facciamo l’ultima sosta. Come Guadeloupe, Martinique è un Dipartimento d’Oltremare Francese. Isola di origine vulcanica, è anch’essa rinomata per la produzione di rum agricoli di eccellente qualità. La moneta in vigore è l’euro e la lingua ufficiale è il francese.

La spiaggia più famosa della Martinica è Grande Anse des Salines, a sud dell’isola e a circa un’ora di auto da Fort-de-France.

La città offre numerosi siti culturali da visitare: dirigendosi verso il Grand Marchè, si può visitare la Bibliothèque Schoelcher. La biblioteca fu costruita a Parigi per l’Esposizione Universale del 1889, poi smantellata e spedita a Fort-de-France, dove fu ricostruita. Gli interni sono tutti in ferro e i soffitti dipinti.

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{La Bibliothèque Schoelcher}

Il Grand Marché è ricco di frutta esotica coloratissima, spezie dai mille profumi, curcuma, zenzero, passion fruit, platani, bacche di vaniglia, cioccolato, rum punch e tessuti multicolori. Qui potrete acquistare il Colombo, miscela di spezie tipica della cucina creola, propria di Martinica e Guadalupa. E’ chiamato anche curry delle Antille ed è un insieme di coriandolo, peperoncino, zenzero, cumino, pepe nero e riso pestati. Si usa sulle carni e sulle verdure, insieme al latte di coccoAnche il Sel Caraïbes è famosissimo: un sale aromatizzato per condire carni e pesci alla griglia o per creare profumatissime vinaigrettes.

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In Martinica è tradizione festeggiare il Mardi Gras, il Martedì Grasso del Carnevale, con parate e costumi coloratissimi..e noi siamo capitati nel periodo giusto!

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Un viaggio bellissimo, che vi permetterà di assaporare al meglio i profumi e i colori di queste isole meravigliose, a 9 ore di volo dall’Italia.

http://viaggi.eurotour.it/

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